Le Piccole Patrie nell’Italia del Settecento

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ARTI

PALAZZI SCOTTI DI SARMATO E ANGUISSOLA DA GRAZZANO

L'intervento di ridefinizione del palazzo Scotti di Sarmato nelle forme attuali, iniziato nel 1771, è attribuibile all’architetto Cosimo Morelli in base a riscontri stilistici. Anna Maria Matteucci ricorda anche che, all'epoca dell'incarico per il palazzo Anguissola, Morelli era impegnato nella progettazione di un non ben specificato palazzo Scotti. Nonostante sia sicura la partecipazione alla ristrutturazione del palazzo Scotti di Castelbosco di via Taverna (nel portale e nel vano scale), non si esclude un commissione anche da parte di un altro ramo della famiglia degli Scotti, anche in considerazione del fatto che il conte Domenico Maria Scotti è cognato del marchese Ranuccio Anguissola da Grazzano. Questa circostanza avvalorerebbe l'assegnazione della paternità del progetto a Morelli eseguito poi dal capomastro luganese Giuseppe Marioni affiancato dal capomastro piacentino Gaetano Buzzini, nipote di Simone.
L'intervento di ridefinizione del palazzo Anguissola da Grazzano viene commissionato dal marchese Ranuccio Anguissola nel 1772 all'architetto Cosimo Morelli che realizza l'edificio tra il 1774 e il 1777. La costruzione del “nuovo palazzo”, eseguito dal capomastro luganese Giuseppe Magistretti, è quasi conclusa quando, il 21 giugno 1774, si rende necessario richiedere alla congregazione di politica et ornamento la licenza di occupazione di suolo pubblico per la realizzazione della facciata, soprattutto lungo il cantoncello della Mosca o dell'Angelo, che viene concessa “in considerazione della grandiosità della fabbrica e dei suoi annessi”. L’architetto definisce la “fabbrica la più conveniente, la più propria, e più perfetta, che dar si possa, onde sia veramente Palagio, e perciò nulla affatto vi manchi di magnifico, di teatrale, di luminoso, … e di comodo”.